Brasile, atto secondo

quarta-feira, 2 de março de 2005
Il secondo incontro con il Brasile avvenne in concomitanza con un avvenimento molto doloroso: la morte di mia moglie Grazia avvenuta il 7 aprile 2004. La seppellimmo con molto affetto e profondo rimpianto ma, al posto dei soliti omaggi floreali, chiedemmo ai parenti, ai colleghi e agli amici di partecipare alla creazione di un fondo di solidarietá per il Centro medico di Abaetetuba. Sapevamo di interpretare un desiderio che Grazia durante i lunghi anni della malattia aveva chiaramente manifestato piú volte e per noi rappresentava il modo migliore di ricordarla. Il risultato fu di molto superiore alle attese e cosí Manuela ed io decidemmo di portare personalmente a destinazione i 5.700 euro raccolti (5.000 per il Centro medico e 700 per le adozioni a distanza): quasi un viaggio nella memoria alla ricerca dei ricordi e delle emozioni che tutti e tre insieme avevamo vissuto durante la visita del 1991. L'accoglienza delle suore di Abaetetuba fu molto affettuosa: tutte ricordarono con gratitudine l'impegno profuso da Grazia nel corso degli anni e accetarono con gioia di porre una sua foto ricordo nella sala d'attesa del centro medico. "Speriamo che non venga in mente alla gente di chiedere la sua protezione ed il suo aiuto: se mai dovesse avvenire qualche supposta guarigione, me la fanno santa e mi tocca anche venerarla".

Difficile descrivere la marea di emozioni quando incontrammo Rita e Marlene: ambedue giá sposate e con figli, Rita con due, Marlene con tre. Negli anni la situazione economica della famiglia non é per niente migliorata, il padre continua a bere e la mamma si porta addosso da sempre una forte anemia che non le impedisce tuttavia di continuare a massacrarsi per la sopravvivenza. Adesso le bocche da sfamare sono ancora di piú: "vuol dire che avró anche dei nipotini a distanza" fu l'unica logica riflessione che mi sentii di fare.

L'ultima parte del viaggio fu a Belém nel malfamato bairro di Cabanagem. Qui c'é una piccola comunitá di tre suore Missionarie di Maria (Maria Grazia italiana, Naira brasiliana e Maria congolese) che condividono la povertá e la voglia di riscatto di quella parte della popolazione che non ha ancora perso la speranza e la voglia di riscatto. Abitano in una casetta di legno che si distingue dalle altre solo per la pulizia e il senso di serenitá che traspare ovunque.

Purtroppo il tempo a disposizione non era molto e cosí dovemmo ben presto ripartire per la seconda tappa del viaggio: João Pessoa in Paraiba.

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