Verde "canna da zucchero"

sábado, 21 de outubro de 2006
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Lerolândia è una tipica “agrovila” sorta nella prima metà del ‘900 nel bel mezzo di una smisurata piantagione di canna da zucchero per ospitare i contadini che lavoravano per la fazenda. “Ospitare” è in realtà un eufemismo la cui traduzione suonerebbe meglio come: tenere sotto controllo in regime di servitù una massa di servi della gleba, dando loro un posto per dormire e impedire che abbiano alternative, che possano cambiare padrone, o allontanarsi dalla fazenda. Insomma una specie di schiavitù legalizzata, un modo per procurarsi mano d’opera a buon mercato, obbediente e silenziosa e disposta, volente o nolente, ad ammazzarsi di lavoro per il padrone in cambio di uno standard di vita ai limiti della sopravvivenza. Negli ultimi anni la situazione è un po’ cambiata e il piccolo insediamento, che si trova a poco più di 20 chilometri da João Pessoa, è cresciuto velocemente, aumentando in modo esponenziale i problemi derivanti dalla carenza di infrastrutture e di qualsiasi programma di assistenza sociale. Non sembrerebbe guardandolo dalla strada provinciale che ti ci porta attraverso le impressionanti estensioni coltivate a canna da zucchero e che lo rinchiudono completamente ai quattro lati. Una fila di casette colorate ti fanno immaginare una realtà bucolica e tranquilla, ma basta prendere la prima stradina che entra nell’abitato per ritrovare la solita “normale” realtà brasiliana: strade di terra piene di buchi e fogne a cielo aperto a disegnare il reticolato urbano lungo cui sorgono le misere abitazioni.

  

E’ in questo contesto che svolge la sua opera di promozione sociale e religiosa Teresa, volontaria laica italiana, da un decennio in Brasile. In anni di impegno assiduo è riuscita a formare un’equipe di volontari locali che, assieme a lei, stanno portando avanti svariati progetti: da quelli più tipicamente “religiosi” come i gruppi di catechesi e di formazione giovanile a quelli di crescita umana e sociale come i corsi di cucina per l’uso di prodotti locali e biologici e la scuola di giardinaggio per la creazione di piccoli orti nei cortili di casa. Capire dove stia il confine tra un tipo di attività e l’altra è difficile oltrechè inutile: la teologia della liberazione non è una cosa astratta e promozione umana e ricerca religiosa vengono coniugate con la massima spontaneità e semplicità. Roma é lontana e la teologia é una questione di vita quotidiana e non di speculazione astratta. Graças a Deus!


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