Bambini di Carolina Due

quinta-feira, 16 de fevereiro de 2006
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Cristo si é fermato a Carolina Due Parte seconda

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Guerra per bande: il buono e il cattivo 15 morti ammazzati nel giro di un mese. E’ la guerra tra bande che si è scatenata per la scuccessione di potere. Finora gli equilibri erano abbastanza chiari: due bande principali in concorrenza tra di loro guidate da due fratelli: “il buono e il cattivo”, verrebbe da dire, con due filosofie contrastanti del delinquere. Per il “buono” si doveva fare una distinzione sugli obiettivi dei furti: per esempio, se una famiglia povera aveva appena comprato una televisione a rate, non gliela dovevi rubare, che almeno se la potesse godere fino al termine del pagamento.Per il cattivo, una televisione era una televisione e, se c'era la possibilità di rubarla, che se ne fraga di come sta il proprietario. Ovviamente gli interessi piú grossi stavano, e stanno, nel traffico di droga, la famigerata maconha (versione brasiliana della cannabis, ultimamente nodificata transgenicamente, molto più produttiva e potente come principio attivo). Pochi mesi fa il "buono" è stato al centro di un'imboscata. Crivellato di colpi, è sopravvissuto ed ora se ne sta su una sedia a rotelle. Fuori dal giro. La lotta per la successione è in pieno svolgimento. "Fin che si eliminano tra di loro, ogni volta uno in meno", dice la gente. Ma la paura, soprattutto di notte, è molta.

Un bacio per un real Strettamente legato al giro della droga è quello della prostituzione, compresa quella infantile. Il primo gradino è la vendita di un bacio: un bacio un real (circa 350 centesimi di euro). Tutto il resto è a crescere: ogni prestazione un prezzo. Come in tutto il mondo, verrebbe da dire. Il dramma è quando la pratica della prostituzione è quasi sempre la diretta conseguenza della miseria più squallida e dello sfascio sociale.

La speranza cresce nell'orto La vera miseria è l’assenza totale di qualsiasi possibile via d’uscita. Situazione che il gruppo “Donne per la vita” non ha voluto accettare passivamente. E’ così che nel 2003 è nato il progetto “Orti dietro casa” come risposta alla situazione di disoccupazione, fame e violenza che vive Carolina Due. Gli obiettivi. Il progetto si ispira alla campagna “Fame Zero” del governo Lula e ha come obiettivi principali: coinvolgere le famiglie più povere nella coltivazione del terreno dietro casa per piantare verdure di uso comune, rieducare le persone ad una corretta alimentazione quotidiana per mezzo di corsi culinari fatti con le verdure da loro prodotte, vendere le verdure in eccesso, preparare e vendere alimenti cotti che abbiano come ingredienti di base le verdure prodotte. Il progetto è seguito a tempo pieno da Nildo Rodriguez (30 anni, due figli) e part time da Paolo Lino Rocha (pensionato con tre figli già grandi e futuro diacono della chiesa locale). L’assistenza tecnica dalla società Mandala (organizzazione agricola specializzata in irrigazione e coltivazione senza agrotossici).

Il metodo. Corso teorico pratico iniziale. Visite regolari alle famiglie implicate per spiegare, seminare, piantare insieme a loro, instaurando così un rapporto di confidenza essenziale per il cambiamento che il progetto di auto-sostentamento propone. I risultati. Nonostante le grandi difficoltà oggettive (scarsità d’acqua, terreno sabbioso…) e culturali (mancanza di una cultura di auto-sostentamento, non credono che la terra possa dare frutti, paura che i vicini rubino tutto, non hanno l’abitudine di mangiare verdura…) il progetto è cresciuto bene e abbastanza velocemente.
Oggi sono circa 60 le famiglie coinvolte nella produzione e nel consumo delle verdure.
Alcune stanno già producendo più del proprio fabbisogno e hanno cominciato a vendere porta a porta con la bicicletta il surplus. Quattro sono le vasche per l’irrigazione costruite con la consulenza della Mandala.
Trenta donne stanno partecipando ai corsi di rieducazione alimentare. Alla fine di ogni lezione si portano a casa una marmitta di quello che hanno imparato a cucinare e lo dividono con il resto della famiglia.
Linee di sviluppo. Introdurre l’allevamento di piccoli animali tipo anatre, quaglie, galline, pesci… che si nutrirebbero con gli scarti degli orti e fornirebbero il concime, aumentare la produzione di cibi cotti da vendere a prezzi “politici”, organizzare la vendita in loco e nei quartieri vicini, esportare il progetto in altre comunità povere della parrocchia.
I costi. Poco più di 7.000 euro all’anno. Sono compresi i costi del personale (3.500 €), del materiale agricolo (800 €), dell’organizzazione dei corsi, della divulgazione, della vendita e attività correlate (2.600 €), della costruzione delle vasche (500 €).
Finanziamento. L’obiettivo è quello di raggiungere lentamente l’autonomia finanziaria. Finora il progetto è potuto decollare grazie agli aiuti di vari amici italiani; è grazie al loro contributo che vengono retribuiti i due collaboratori e comprate le sementi e il concime…
L’organizzazione Mandala fornisce il materiale per la costruzione delle vasche, Alcuni commercianti e gruppi locali forniscono alimenti da integrare con i prodotti degli orti nei corsi di educazione alimentare.
Tutto questo ho potuto constatarlo di persona visitando con Nildo vari orti e varie famiglie, raccogliendo preziose testimonianze sull’efficacia del progetto.

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