Buon Natale - Feliz Natal

quarta-feira, 25 de dezembro de 2013
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Per um giorno Cabo Branco é diventato Cabo Preto

terça-feira, 19 de novembro de 2013
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180 quilombolas, per la maggior parte donne, di 11 comunità hanno invaso, questa domenica 17 di novembre, la Estação Cabo Branco per visitare la mostra "Feminino quilombola". Per un giorno Cabo Branco é diventato Cabo Preto  (capo Bianco - capo Nero). Un giorno indimenticabile per affermare i diritti dei quilombolas e la lotta delle donne quilombolas.
Hanno partecipato all'evento: Capoeira de Matias e do Grilo, Ciranda do Grilo, Quilombos Dance de Matão e Pedra d'Água, Ciranda de Caiana dos Crioulos.











Viva le donne quilombolas!

quinta-feira, 14 de novembro de 2013
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Il popolo di Denno abbraccia il popolo quilombola

segunda-feira, 22 de julho de 2013
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Luis e Alberto
Gigetto Zadra ed io, Alberto Banal, siamo nati a Denno, piccolo borgo in provincia di Trento. Amici durante gli anni di infanzia, durante i quali uno dei nostri giochi preferiti era giocare a nascondino tra le botti della cantina di suo padre, noto commerciante di vino in tutta la Valle di Non, ci siamo poi persi di vista, ognuno seguendo la sua strada. Quella di Gigetto lo ha portato in Brasile come missionario comboniano, la mia a Milano dove mi sono laureato in filosofia e ho lavorato per lunghi anni nell’editoria.
Fu nel 1991 che le nostre strade si incrociarono di nuovo: durante un viaggio in Brasile reincontrai Gigetto, nel frattempo diventato padre Luis, in quel di São Luís capitale dello stato del Maranhão. Venni a sapere che aveva passato una decina d’anni nell’Alto Parnaíba, regione lontana e ancora all’antica del Nord Est brasiliano, da dove peró aveva dovuto sloggiare armi e bagagli perché minacciato dai fazenderos a causa del suo impegno nella lotta ai soprusi contro i poveri e indifesi contadini del luogo. Non ci volle molto a capire che lo stesso tipo di impegno cristiano sociale lo stava portando avanti nei bairros di periferia di São Luís. Feci un breve documentario sul suo lavoro e... ci perdemmo nuovamente di vista.
Nel 2004 morì mia moglie Graziella e, poco piú di un mese dopo, con mia figlia decisi di fare un viaggio nella memoria rivisitando i luoghi sul Rio delle Amazzoni dove avevamo un paio di adozioni a distanza e un impegno di sostegno a un piccolo Centro medico per l’infanzia gestito dalle suore missionarie di Parma. Nel frattempo peró avevo scoperto che padre Luis si era trasferito a João Pessoa, nello stato della Paraíba, per occuparsi, su invito di Dom José Maria Pires, primo vescovo di colore del Brasile, della pastorale dei neri. Scoprii anche che non era piú padre, o meglio, che non era piú prete, che aveva una moglie, Francimar, e che padre lo era nel vero senso della parola avendo adottato due bambini neri, Daniel e Joice. La cosa mi incuriosí molto e ben presto ebbi la conferma che il suo impegno missionario era, se possibile, ancora piú genuino e totale, una specie di incarnazione profonda nella condivisione con le comunitá afrodiscendenti delle quali ora si occupava in modo quasi esclusivo. Fu cosí che le nostre strade si incrociarono di nuovo, a tal punto che nel giro di un paio d’anni, mi sono fatto pensionare, mi sono trasferito in Brasile, ho sposato una sorella di Francimar, Francinete, e ho cominciato a lavorare come volontario a fianco di Luis.
Sono passati nove anni da quel fatidico 2004 ed oggi, 21 luglio 2013, eccoci qui per raccontare ai nostri concittadini che cosa stiamo facendo a favore delle nostre 38 comunità quilombolas. Un documentario e una mostra fotografica sono gli strumenti che abbiamo scelto per la nostra comunicazione.
Un grazie sincero all’Amministrazione Comunale e alla Pro Loco che hanno appoggiato l’iniziativa ma, soprattutto ai tanti nostri concittadini che ci hanno accolti con tanto affetto e tanta amicizia.


L'incontro con i concittadini di Denno

L'inaugurazione della mostra

L'antico palazzo comunale, sede della mostra




Alcuni scorci della mostra

Luis e Francimar
Per informazioni sulla mostra “Il popolo quilombola: un Brasile sconosciuto” , cliccare qui:
http://altrobrasile.blogspot.it/search/label/Il%20popolo%20quilombola%20mostra

Per assistere al documentario sull’attivitá di Luis, Francimar e Alberto, cliccare qui:
http://www.youtube.com/watch?v=qNuuJNdvkYo

Denno Estate 2013 presenta una mostra sui quilombos della Paraíba - Brasile

segunda-feira, 15 de julho de 2013
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Grazie a "Denno Estate 2013" arriva in Italia la mostra "Il popolo quilombola - Un Brasile sconosciuto". Un'occasione unica per conoscere la realtá delle comunitá afrodiscendenti dello stato brasiliano della Paraíba e del Brasile in generale e per conoscere il lavoro svolto in loro favore dall'Associazione AACADE i cui principali attivisti (Luigi Zadra, Francimar Fernandes e Alberto Banal) saranno presenti alla serata di inaugurazione il 21luglio 2013.




Aiutaci a promuovere la lotta di Valdenia per la giustizia e a favore delle comunità quilombolas

quarta-feira, 19 de junho de 2013
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Valdenia è una nostra carissima amica che ha dedicato, e continua a dedicare, la sua vita alla difesa dei diritti dei più deboli. Come avvocato ha lavorato per molti anni in San Paolo da dove ha dovuto fuggire per le troppe minacce ricevute da poliziotti corrotti che erano stati denunciati per i soprusi nelle favelas.
Dpo un periodo passato in Svizzera per sfuggire a queste minacce si è trasferita a João Pessoa, Paraíba, insieme al marito Renato Lanfranchi (valtellinese) che condivide con lei una storia di lotta per i diritti umani.
Valdenia è insegnante universitaria e collabora come consulente giuridico per le nostre comunità quilombolas. Da due anni è stata chiamata dal Governo della Paraíba alla funzione di controllo interno del modo di agire della polizia. Grazie alla sua azione sono stati scoperti molti poliziotti corrotti, alcuni dei quali membri attivi di squadroni di sterminio. Per questo motivo ha ricevuto numerose minacce di morte e da alcuni mesi deve viaggiare sotto scorta armata.
È nostro dovere civile stare al suo fianco e mostrare che la parte pulita e impegnata della socità condivide le sue battaglie.
Il vostro voto è molto importante: entrate nel sito e date la vostra preferenza.

http://premioclaudia.abril.com.br/finalistas/valdenia-paulino/


Os Negros dos Pontões

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Seu Daniel
Armati di bastoni (pontões) adornati di nastri multicolori i “Negros dos Pontões” entrano in scena danzando con passi ritmati e marcati con un aspetto quasi minaccioso e guerresco. In realtà si trata di una danza dai contorni grottescamente scherzosi e le lance sembrano più grandi aspersori benedicenti coloro che assistono all’esibizione che strumenti di minaccia. Non per niente questo tipo di danza ha le sue origini come parte della festa della Madonna del Rosario, culto mariano che nel Brasile coloniale, è sempre stato una peculiarità dela comunità negra. Ci troviamo a Pombal nello stato della Paraíba, a quasi 400 km dalla capitale João Pessoa. Siamo stati invitati Luis, Francimar ed io, per partecipare a questa festa di rilancio dei “Negros dos Pontões” che stavano ormai rischiando di sparire senza lasciare traccia. Sono ancora in pochi ma i più anziani sono riusciti a coinvolgere alcuni giovani e la certeza che il tutto ritornerà agli antichi splendori anima la piccola comunità quilombola de Os Daniel. Si trata di um quilombo urbano, raggruppato quase totalmente nella piccola rampa conosciuta come la via dos Daniel. Questa grande famiglia, insieme con Os Rufinos, comunità quilombola rurale a uma decina di km dalla città e con la quale ha strette relazioni di parentado, rappresenta le origini della schiavitù africana in questo territorio. È con il sudore e il sangue dei loro antenati che si intreccia la storia e lo sviluppo di Pombal.
E finalmente, dopo decenni di dimenticanza e esclusione, queste comunità afrodiscendenti ricominciano ad affacciarsi sullo scenario pubblico chiedendo, seppure ancora sommessamente, il riconoscimento di diritti a lungo negati. E noi, con la mostra associazione, AACADE, siamo in prima fila per dare loro tutto l’appoggio che possiamo nel processo di autoriconoscimento e acesso alle politiche pubbliche. È per questo, che prima dela festa, la comunità vuole ascoltare dalla viva voce di Luis e Francimar gli aggiornamenti sul cammino da fare, su come costituire l’associazione quilombola, sui diritti e doveri che le nuove leggi riconoscono alle comunità afrodiscendenti.
Conclusa l’assemblea pubblica, la festa prorompe come nei tempi antichi e tutti si augurano che questo sia solo l’inizio di una nuova e buona storia. Viva Os negros dos Pontões!
All'alba del giorno dopo riusciamo a incontrare e parlare con seu Daniel, il patriarca della famiglia. La memoria se n'è un pò andata, ma l'intensità dello sguardo e una certa dose di ironia la dicono lunga sul suo passato di sofferenze e battaglie per la sopravvivenza.

Francimar e Luis durante l'incontro con la comunità




Os Negros dos Pontões

La via dos Daniel

Foto ricordo

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