Grande sertão

sexta-feira, 14 de julho de 2006
Partiamo che é ancora notte fonda. L'appuntamento é alle 9.30 a Patos, ben oltre Campina Grande e dopo la Serra di Santa Luzia. Piú di 300 chilometri e la strada, pur in buone condizioni, non é certamente a scorrimento veloce. Luís, Francimar ed Eric, sociologo di Parigi, sono i miei compagni di viaggio. Luís e Francimar hanno programmato da tempo questo viaggio per il solito giro di incontri con le comunitá nere del serão paraibano. Per me é la prima volta e non posso nascondere la mia emozione. Il primo incontro con il sertão, il mitico sertão dei "retirantes", delle grandi siccitá, delle immani tragedie della fame, della natura selvaggia e incontaminata. Il sertão dei miei ricordi letterari legati a Guimarães Rosa. Al suo incredibile libro senza tempo e senza spazio: Grande sertão. Tre giorni di totale immersione in un mondo ancora arcaico in molte sue forme di vita. L'aria, la luce, l'acqua, e il senso della sconfinatezza ai bordi dei lunghi rettilinei gobbosi incidono nell'anima sensazioni nuove. I pensieri si accavallano veloci, cosí come veloce la nostra Toyota macina i chilometri. Alle 9.30, puntuali come qui sembra semplicemente impossibile (e inimmaginabile), siamo a destinazione. E´il segno evidente che non siamo brasiliani fino in fondo. Nemmeno Luís, nonostante i suoi 32 anni di Brasile. Ma va bene cosí. L'incontro puó cominciare.

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