Un importante traguardo

segunda-feira, 20 de novembro de 2006
Nessuno sa con precisione le origini delle comunità nere di Gurugi, Ipiranga e Mituaçu. Tutte e tre si trovano all’interno del comune di Conde, appena fuori da Joao Pessoa, in direzione di Recife. Si tratta di comunità di popolazione nera che, come la vicina Paratibe, avevano organizzato la propria sopravvivenza praticando la pesca di granchi e cogliendo i frutti che la folta foresta atlantica (mata atlantica), all’interno della quale vivevano, dava in abbondanza. Ancora oggi, appena lasciata la strada principale, asfaltata, che taglia in due le varie comunità, ci si ritrova in un ambiente che conserva tratti forestali antichi, con grandi alberi di mango (molti dei quali purtroppo ammalati e in via di estinzione), iambo, coco e tanti altri. Anche il contesto abitativo conserva la trama originale, con tante piccole case dislocate a debita distanza l’una dall’altra, così come per almeno duecento anni sono state le vecchie abitazioni di legno intrecciato e fango secco (case di taipa). Sembra che i primi nuclei siano nati da schiavi africani salvatisi a nuoto dopo i naufragi in cui erano rimaste coinvolte lungo queste coste varie navi negriere. Poi si sarebbero aggiunti molti schiavi fuggiti dalle fazendas e, in seguito, tanti altri rimasti sulla strada dopo l’abolizione della schiavitù nel 1888. Le tre comunità hanno saputo organizzarsi e mantenere anche alcuni rapporti con la città per offrire i frutti della pesca, frutta e carbone, che producevano artigianalmente utilizzando gli alberi della foresta.

E fu proprio la foresta, fino a qualche decennio fa ancora selvaggia e rigogliosa, a fornire loro protezione e permettere di vivere, seppure con grandi difficoltà, una loro vita indipendente dalla città. Negli anni ottanta e novanta le tre comunità hanno partecipato attivamente alla lotta per la terra, ottenendo anche alcuni risultati importanti, dopo episodi molto duri di resistenza che hanno provocato anche varie vittime. Molto importante per il successo di questa lotta fu l’appoggio di Frei Anastacio, un frate battagliero impegnato come deputato nella politica. Oggi le tre comunità, grazie al lavoro di AACADE, hanno saputo organizzarsi costituendo tre associazioni di base guidate da alcuni leader preparati e perseveranti. E finalmente nel mese di settembre è arrivato il primo significativo riconoscimento dalla fondazione Palmares, l’organismo costituito nel 2003 dal governo Lula per aiutare il processo di inserimento socioculturale dei discendenti dagli antichi quilombos: da oggi esse sono riconosciute ufficialmente come “comunità nere” e quindi soggetti riconosciuti di specifici diritti (come previsto nel Programma Brasil Quilombolas). E’ per questo che in occasione della giornata della coscienza nera, che si celebra tutti gli anni nella data della morte di Zumbì, si è tenuta una giornata di festa e di riflessione. Il punto saliente della manifestazione, oltre ai soliti momenti ludici (capoeira, danze, balli, feijoada) è stato quando Walquiria, presidente dell’associazione di Ipiranga, ha letto il documento ufficiale di riconoscimento, seguito dall’affollatissimo incontro/dibattito gestito in modo come sempre coinvolgente dall’animatore Heliton.
 

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