La terra promessa

sábado, 20 de novembro de 2010
Buone notizie per la comunità nera di Pedra d’Água: i tecnici della Superintendenza regionale dell’INCRA (Istituto Nazionale Colonizzazione e Riforma Agraria) hanno concluso l’elaborazione della Relazione tecnica di identificazione e demarcazione dell’area che dovrà essere assegnata alla comunità. Si tratta di un’area di 132 ettari dove attualmente vivono 98 familie ma che risulta di proprietà di altre persone. La relazione tecnica è composta dalla relazione antropologica che evidenzia gli aspetti storici e socioculturali della comunità, così come il loro rapporto con il territorio che dovrà essere demarcato; in secondo luogo vengono la relazione agronomica e ambientale con i dati delle attuali proprietà demaniali del territorio, il catasto delle famiglie che appartengono alla comunità e infine la mappa e la memoria descrittiva dell’area.
La pubblicazione della Relazione permette di procedere alle fasi successiuve del processo; in primo luogo contattare gli altri organi federali come l’Iphan (Istituto per il Patrimonio Storico e Artistico Nazionale), l’Ibama (Istituto Brasiliano dell’Ambiente), la Segreteria del Patrimonio dell’Unione, la Segreteria Esecutiva della Difesa Nazionale, la Fondazione culturale Palmares e la FUNAI (Fondazione Nazionale dell’Indio), per verificare l’esistenza di eventuali sovrapposizioni di competenze all’interno dell’area interessata. Gli attuali proprietari delle terre occupate dalla comunità, così come i proprietari delle aree vicine, riceveranno regolare notifica e avranno 90 giorni per dare il proprio controparere. La fase finale del processo prevede la regolarizzazione fondiaria che si tradurrà nella concessione di un titolo collettivo e inalienabile della proprietà a nome della comunità rappresentata dalla sua associazione. Il lavoro sul campo fatto dagli antropologi ha dimostrato che le 98 famiglie della comunità si stabilirono in questa piccola area cercando di vivere grazie alla coltivazione di mandioca, fagioli, granoturco, inhame (una specie di tubero) e allevando galline e qualche piccolo animale. Purtroppo, essendo la resa della terra insufficiente, la comunità aveva sempre dovuto ricorrere all’affitto di terre vicine.

Allevamento animali da cortile - Agricoltura nella stagione secca

Gli anziani della comunità raccontano che praticamente tutte le famiglie discendono da un unico ceppo, quello di Manuel Paulo Grande che fu il primo a stabilirsi nella regione in fuga dal luogo di origine a causa della sua partecipazione al movimento popolare Quebra Quilos (Rompi Chilo), rivolta avvenuta nel Nord Est brasiliano nel 1875 per protesta contro l’introduzione del nuovo sistema di misurazione. La comunità si regge su una fitta rete di relazioni tra le famiglie che non sono solo di parentesco; é molto diffusa la pratica del mutirão, pratica di lavoro collettivo, fatto gli uni per gli altri nei momenti di urgenza, come la raccolta di un prodotto, piuttosto che la costruzione o riparazione di un tetto a rischio, ecc...

Mutirão (lavoro comunitario) per la costruzione del Centro comunitario 

Una parte delle donne della comunità si dedica all’artigianato, soprattutto uncinetto e ricamo ma, purtroppo, molte tecniche antiche e tradizionali, come la fabbricazione di oggetti in ceramica, si sono perse. Nella comunitá di Pedra d’Água è presente da vari anni AACADE svolgendo un’opera di promozione sociale e economica molto preziosa. Tra le varie attività intraprese, quella che ha avuto piú successo è stato il corso di taglio e cucito: oggi, il gruppo di donne implicate, non solo produce per le proprie necessità ma già ha cominciato a vendere prodotti al di fuori della comunità.



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