"UNITI" PER PEDRA D'ÁGUA

terça-feira, 25 de outubro de 2011
Tutto cominciò quando l’amico Emilio mi disse che l’associazione UNITI PER LA VITA di Arese voleva appoggiare qualche progetto nuovo in Brasile. Fu fissato un incontro per presentare le iniziative di volontariato in cui sono coinvolto in prima persona nello stato della Paraíba, nord est del Brasile. In particolare, mi soffermei sull’esperienza di Casa dos Sonhos e sul progetto di appoggio alle comunità quilombolas della regione. Se fu facile parlare dell’attività in favore di un centinaio di bambini di una favela nel comune di Santa Rita, periferia della capitale João Pessoa, alquanto impegnativo fu illustrare la realtà e il lavoro con le comunità quilombolas. Già i termini “quilombo” e “quilombola” suonavano nuovi agli orecchi dei miei ascoltatori. Dovetti così spiegare che “quilombo” era il termine usato durante i secoli bui della schiavitù per definire il luogo dove si rifugiavano gli schiavi fuggiti dalle fazendas per sottrarsi al lavoro forzato e riacquistare la propria libertà. Non era facile sopravvivere lontano dai centri abitati e continuamente braccati dalle bande paramilitari assoldate dai fazenderos e dal potere pubblico per catturare i fuggitivi e cercare di porre fine ad un fenomeno che, nei fatti, con il suo esempio, poteva mettere in crisi il sistema schiavistico. Nonostante tutto, molti quilombos riuscirono a sopravvivere negli anni, continuando la loro esistenza anche dopo l’abolizione della schiavitù (13 maggio 1888). Anzi molte altre comunità di afro-discendenti si formarono dopo l’abolizione. Allontanati dalle fazendas senza alcun tipo di indenizzazione, molti ex schiavi si ritrovarono all’improvviso senza terra e senza lavoro. Vari nuclei familiari dovettero così accontentarsi di occupare un brandello di terra ancora libero, generalmente in posti impervi e isolati, dove cercare in qualche modo di riorganizzare la loro vita. Senza risorse e mezzi economici a disposizione queste comunità non ebbero alcuna possibilità di sviluppo e quindi sono rimaste fino ai nostri giorni ai margini della società, isolate e discriminate. Dopo l’approvazione della nuova costituzione del 1988 e, soprattutto, grazie al decreto di applicazione del governo Lula nel 2003, il problema dei diritti dei quilombolas ha finalmente trovato una, seppur lunga e difficile, possibilità di via di uscita. L’obiettivo principale è garantire il diritto alla terra affinché le comunità quilombolas possano finalmente trovare mezzi sufficienti di sostentamento e poter così mantenere vivo il loro patrimonio culturale e umano. Nello stato della Paraíba è l’associazione AACADE (Associazione di appoggio alle Comunità afrodiscendenti), di cui io faccio parte, che si occupa delle varie problematiche legate alle comunità quilombolas. Ad oggi seguiamo un totale di 38 comunità aiutandole sia sotto l’aspetto giuridico che con vari progetti di sviluppo attraverso lo strumento del microcredito. Facciamo anche molti corsi di formazione, soprattutto per i giovani e le donne, nei più svariati campi, che vanno dal taglio e cucito, all’alimentazione con prodotti naturali, all’allevamento di animale da cortile , ecc… Tutto questo è possibile soprattutto grazie al generoso aiuto e sostegno di varie associazioni e amici italiani. E’ in questo filone che si è inserita anche l’associazione “Uniti per la vita” di Arese. Il primo progetto è cominciato da poche settimane nel quilombo di Pedra d’Água e coinvolge una sessantina di bambini e giovani della comunità. Il progetto “Escrilendo” prevede soprattutto un aiuto nell’ambito dell’apprendimento scolastico, con tre giorni di attività alla settimana. A breve daremo informazioni approfondite sui contenuti specifici del progetto e sull’andamento dell’esperienza. Nel frattempo però vogliamo inviare un caloroso e affettuoso ringraziamento agli amici di “UNITI PER LA VITA”: grazie al loro aiuto prezioso, i bambini di Pedra d’Água hanno qualche speranza in più per il loro futuro.

Scorci della Comunitá quilombola di Pedra d'Água 

L'edificio della scuola e il piccolo centro per le attivitá di Escrilendo

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