Il bairro di Cabanagem

sábado, 10 de dezembro de 2005
Al mattino del 10 dicembre mi viene a prendere la simpatica Marie, suora congolese qui in Brasile da più di 6 anni, per accompagnarmi all’altra comunità che si trova nel bairro di Cabanagem. Qui abitano e lavorano, oltre a Marie, Lucia, Teresa e Naira. La loro piccola casa in legno si distingue dalle altre solo per il senso di pulizia e di ordine che emana. Dopo un po’ non posso fare a meno di notare che alle finestre ci sono delle solide inferriate. “Non c’erano quando sono passato di qui l’anno scorso”, faccio notare. “Abbiamo dovuto metterle dopo che, mentre con alcuni amici italiani stavamo celebrando in casa l’eucaristia, siamo stati oggetto di una rapina a mano armata. Da allora siamo diventate un po’ più prudenti anche se non possiamo rinunciare alla nostra missione tra i più poveri. Che il clima sia veramente cambiato me ne accorgo quando, volendo fare alcune riprese, Teresa me lo sconsiglia vivamente, invitandomi a fare tutto in maniera discreta e possibilmente senza farmi notare. La parrocchia ha 17.000 abitanti divisi in 16 comunità, cinque delle quali seguite direttamente dalle sorelle, che si occupano della formazione dei vari gruppo di pastorale ed evangelizzazione. Per il resto la loro è soprattutto una presenza umile e coraggiosa, testimoni della speranza e della voglia di combattere per una umanità migliore. Termina qui il mio il mio viaggio nelle comunità delle sorelle missionarie di Maria in Amazzonia. Al di là del grande lavoro da esse svolto, una cosa mi è rimasta impressa nel cuore: la semplicità e l’amore con cui svolgono la propria missione. Grazie a Dio, graças a Deus come dicono in Brasile, esistono ancora persone in gamba.

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