Strade del Brasile a fuoco e fiamme

quinta-feira, 24 de maio de 2018
Piú fumo che fiamme, almeno fino ad ora. Ma é un fatto che praticamente tutte le autostrade e strade di importanza strategica del paese sono bloccate da quattro giorni per le proteste dei camionisti, ai quali si stanno aggiungendo altri tipi di servizi come Uber, mototaxi, trasporto scolastico. Mezzi pubblici cittadini e a lunga percorrenza funzionano con meno della metá della flotta per mancanza di combustibile (in alcuni casi il servizio si é ridotto quasi a zero; alla stazione dei pullman deserto assoluto...).

E oggi ho provato personalmente cosa vuol dire muoversi in questo caos. Dovevo andare alla Casa do Sonhos per dare il mio corso di fotografia ma, dopo pochi chilometri sono incappato nel primo blocco dei camionisti che, bontà loro, lasciavano passare zigzagando le macchine private. Pensavo di essermela cavata ma ecco che, dopo un chilometro il viadotto sotto il quale dovevo passare, era bloccato in uscita e entrata da pietre e pneumatici in fiamme. Cambio direzione, imbocco una stradina laterale e, non so per quale miracolo, sono arrivato a destinazione. Solo che Casa dos sonhos aveva sospeso le attività dimenticandosi di avvisarmi.

Decido di ritornare per un altro percorso. All’inizio tutto bene ma, arrivato alla strada che porta all’aeroporto, tutto é bloccato in ambo le direzioni con una sequenza di barriere di pneumatici in fiamme. Una di queste barriere é proprio davanti a una grande caserma e, in effetti, alcuni militari li vedo; staranno sgombrando la strada, penso; e invece sono lí indaffarati nel tentativo di sostituire la ruota anteriore del camion completamente a terra. Trovo un varco e superando con varie deviazioni i successivi ostacoli riesco a tornare a casa.

La situazione é effettivamente confusa e caotica; il governo golpista in carica, totalmente impreparato, non sa che pesci pigliare e, ripensando allo sciopero dei camionisti cileni contro il governo Allende, vengono un pó i brividi. C’é giá chi sta parlando di intervento dei militari, il che sarebbe abbastanza insolito: un intervento militare contro un governo di destra ultraconservatore sarebbe “contro natura”, ma in Brasile tutto può succedere, soprattutto se non è normale. A seguire alcune foto che ho scattato durante il viaggio di ritorno: pneumatici in fiamme e code per fare rifornimento di benzina in uno dei rari distributori ancora riforniti.





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