La mostra “Il popolo quilombola: un Brasile sconosciuto”, vuole mostrare la realtà di queste comunità e il lavoro svolto, nell’ultimo decennio, dall’associazione AACADE, della quale Alberto Banal fa parte dal 2005.
AACADE, Associazione di sostegno alle comunità afro descendenti dello stato della Paraíba, nord est del Brasile, é stata fondata nel 2003 dalla sociologa Francimar Fernandes de Sousa e dal volontário italiano Luigi Zadra. A dir la verità, era giá dal 1997 che appoggiavano le lotte dei lavoratori senza terra (Sem Terra, MST), ma fu dal 2003 che la loro attività si focalizzò sulle comunità “quilombolas” È stato grazie alla loro azione che nell’arco di una decina di anni 39 comunità dello stato della Paraíba sono uscite dall’invisibilità storica e sociale in cui si trovavano, potendo cosí accedere ai programmi previsti dalle politiche governative per favorire il loro sviluppo e il loro inserimento attivo nella società civile dalla quale erano sempre state escluse.
Vale la pena ricordare che queste comunità sono formate da discendenti degli africani schiavizzati e deportati in Brasile per quasi quattro secoli per sostenere lo sviluppo economico della colonia portoghese.
La mostra, in versione italiana, arriva ad Arese dopo essere stata a Trento e a Cagliari e, precedentemente, in versione portoghese alla Estação Cabo Branco di João Pessoa e al Museo Assis Chateaubriand di Campina Grande, le due maggiori città dello stato della Paraíba.
La mostra, allestita presso il nuovo Centro Civico – Biblioteca di via Monviso, 7 – Arese, sarà inaugurata la sera del 9 gennaio alle 18.30 con la presenza dell’autore, Alberto Banal, che sarà intervistato dall’Assessore alla Cultura, Giuseppe Augurusa.
La cerimonia si concluderà con una danza africana interpretata dal gruppo Just Dance che, insieme all’associazione UNITI PER LA VITA, è una delle entità aresine che sostengono i progetti di AACADE.
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