“La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”, recitava un buon vecchio proverbio dei tempi antichi. Applicato qui in Brasile potrebbe essere tradotto in questo modo: “Le strade dei quilombos dovrebbero portare all’inferno tutti i sindaci dei rispettivi comuni”. Ogni anno la stessa solfa. Arriva la stagione delle piogge e, immancabilmente, le strade di accesso ai quilombos, che già nella stagione secca sono problematiche, si trasformano in pantani melmosi o in mulattiere impraticabili a causa dei profondi buchi causati dalle piogge torrenziali. Cosí lo scuolabus non può arrivare al quilombo e gli studenti dai dieci anni in sú, devono farsi tre o quattro chilometri a piedi per raggiungere la scuola. La situazione è insostenibile anche per gli altri membri della comunità che, tanto per fare un esempio, al sabato si recano in città per fare la spesa (nella comunità non ci sono negozi) e poi, una volta arrivati all’inizio della strada sterrata, si devono caricare la merce sulle spalle o utilizzare una carriola. Provaci tu, tre chilometri in mezzo al fango e a buche delle piú svariate larghezze e profondità. Hai voglia a protestare e cercare di far valere i tuoi diritti.
EMARGINAZIONE STRADALE
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escrilendo
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04:29
quinta-feira, 28 de julho de 2011
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“La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”, recitava un buon vecchio proverbio dei tempi antichi. Applicato qui in Brasile potrebbe essere tradotto in questo modo: “Le strade dei quilombos dovrebbero portare all’inferno tutti i sindaci dei rispettivi comuni”. Ogni anno la stessa solfa. Arriva la stagione delle piogge e, immancabilmente, le strade di accesso ai quilombos, che già nella stagione secca sono problematiche, si trasformano in pantani melmosi o in mulattiere impraticabili a causa dei profondi buchi causati dalle piogge torrenziali. Cosí lo scuolabus non può arrivare al quilombo e gli studenti dai dieci anni in sú, devono farsi tre o quattro chilometri a piedi per raggiungere la scuola. La situazione è insostenibile anche per gli altri membri della comunità che, tanto per fare un esempio, al sabato si recano in città per fare la spesa (nella comunità non ci sono negozi) e poi, una volta arrivati all’inizio della strada sterrata, si devono caricare la merce sulle spalle o utilizzare una carriola. Provaci tu, tre chilometri in mezzo al fango e a buche delle piú svariate larghezze e profondità. Hai voglia a protestare e cercare di far valere i tuoi diritti.
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