L´anno scorso al Grilo, dopo aver conquistato la terra con molti anni di lotta, abbiamo sfidato la siccità arando e piantando piú di 40 ettari di terra con l´aiuto del Centro missionario di Trento. Ha piovuto, ma non quanto era necessario. Tutto perduto: solo pochi chili di fagioli e molte sofferenze per i poveri contadini. Ma sono stati i soldi piú ben spesi perchè sono serviti affinchè i quilombolas potessero credere che finalmente la terra era loro, della comunità.
Cerimonia di assegnazione della terra |
Dalla sommità del Grilo lascio che lo sguardo spazi a lungo sulle colline sottostanti, sui campi coltivati che da gialli si sono tinti di verde. Respiro con sollievo pensando alla gioia dei contadini. È un’emozione provare una volta di piú la generosità delle persone genuine che sanno dire grazie senza proferire parole attraverso il dono dei primi fagioli verdi, zucche, granoturco.
Non ci sono soldi che paghino questa sensazione unica che deriva dal contatto con gli elementi primordiali del mondo: la terra, l´acqua, le sementi ed i frutti del lavoro delle mani.
Quante volte ho affondato i piedi nudi nella terra bagnata quasi per sentirne l´abbraccio materno.
Tornato a casa distribuisco quanto ho ricevuto, nulla puó andare perduto di questi doni preziosi che sono carichi di storia, di anni duri, di racolto sognato e spesso frustrato.
Il granoturco sarà abbondante per le classiche feste di giugno dove tutto gira attorno ai tradizionali faló ed ai piatti prepararti col granoturco verde. E la festa quest´anno sarà cosí bella e buona da far dimenticare le annate perdute. La vita qui è sempre un ricominciare: "domani sarà meglio", dicono sempre.
Nenhum comentário:
Postar um comentário