Dopo aver passato la notte su spartane amache in casa di amici, al mattino del 25 marzo ci arrampichiamo sul Talhado, la parte più aspra e dura della Sierra Santa Luzia.
Quassù resistono ancora alcune famiglie di contadini che lottano duramente per la sopravvivenza.
Incontriamo Sebastiao Braz do Santos, padrone di una cava di granito, soggetta a estrazione selvaggia e intensiva da parte di una ditta di Verona.
"Ho sempre lavorato come contadino. Da quattro anni ho affittato la cava agli italiani e la mia vita è migliorata perché, anche se mi riconoscono un affitto molto modesto, sono abbastanza puntuali nel pagamento. Nella cava lavorano circa 12 persone, quasi tutte della mia famiglia. Il lavoro è duro ma, nonostante le nostre richieste, nessuno è stato messo in regola con i contributi e l'assicurazione.
Qui noi piantiamo miglio, fagioli, una volta cotone, ma adesso basta perché una malattia lo distrugge. Il problema è la pioggia, che non sai mai se e quando arriva. Certi anni perdiamo tutto a causa della siccità.
Io sono nero e sono discendente di neri. Si potrebbe migliorare la situazione, ma nessuno ci dà una mano. Per il governo è come se non esistessimo".
Franzimar e Luìs organizzano un’assemblea per la presentazione del programma del latte. “E’ venerdì santo ed è giorno di digiuno” dice Luìs. “Ma noi digiuniamo quasi tutti i giorni”, rispondono in coro.
Franzimar informa che questo programma è per le famiglie povere, in unione tra il governo federale, il governo dello stato ed il comune. Il programma non valeva per le campagne , ma nel caso dei neri si è fatta un’eccezione e quindi verrà diffuso anche alle famiglie contadine del Talhado.
A dar man forte interviene Gilvaneide, insegnante elementare e animatrice della comunità per ricordare l’importanza dell’informazione per non farsi strumentalizzare dai politici corrotti.
Franzimar termina presentando i vari programmi in corso. Cisterne per la raccolta dell’acqua, Luce per tutti, Programma del latte e rapporti con l’INCRA per il diritto alla terra.
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